Categoria: Curiosità

  • Palazzo Maggi Gambara

    Palazzo Maggi Gambara

    Nelle pianure bresciane vengono conservati tesori artistici di inestimabile valore ancora nascosti. L’emblema è il Palazzo Maggi che, da circa cinquecento anni, è inserito in maniera armoniosa nel cuore di Corzano.
    Punti di vista
    Se si passeggia per le vie e lungo la piazza, restaurata di recente, è possibile ammirare Palazzo Maggi in tutta la sua regala imponenza, anche se la prospettiva migliore è quella che si può vedere dall’interno della corte rurale. Il palazzo è sorretto da colonne giganti che, a loro volta, sorreggono le arcate a doppia altezza; gli stucchi ornamentali rendono più delicato e fine tutto il maniero.

    Palazzo Maggi Gambara


    Lo stile
    Questo palazzo è l’unione tra una dimora signorile ed una struttura fortificata, che ricorda quasi un castello. Negli anni passati, esso ospitava una delle più famose e ricche casate nobiliari del bresciano: la famiglia Maggi che, non badando a spese, riunì a Corzano i migliori pittori, architetti, giardinieri e botanici, per rendere Palazzo Maggi Pidone il più bello di tutta la regione.
    I tesori
    Tra le meraviglie ed i tesori che si conservano meglio all’interno del palazzo, sono da annoverare i dipinti di Gambara, un vero artista affreschista di Brescia, all’epoca il più famoso, di una bravura straordinaria, che dipinse, all’interno del palazzo, affreschi raffiguranti trofei d’armi ed antichi romani. Anche l’esterno del palazzo è molto curato, è presente un giardino rigoglioso, nel quale è presente tantissima vegetazione. Il palazzo Maggi Pidone è una delle strutture più importanti presenti nel bresciano e, attualmente, è ben visibile da piazza del Foro, a Brescia.

  • Carnevale a Napoli: storia e dintorni

    Carnevale a Napoli: storia e dintorni

    La festa di Carnevale a Napoli

    Usi e costumi di una delle feste più belle e sentite del sud Italia: il Carnevale a Napoli fra tradizione, arte e gastronomia

    Carnevale Partenopeo, storia e dintorni - CopyBlogger

    Napoli il giorno di Sant’Antuono rappresentava l’ingresso nel periodo di carnevale: proprio in coincidenza di questo periodo vi era l’uso di dar fuoco alla roba vecchia.

    Il Carnevale di Napoli nell’arte e nella cultura

    Tante sono le opere d’arte che ritraggono il carnevale partenopeo una di queste è l’opera di Giovanni Battista del Tufo, “Il Ritratto o modello delle grandezze, delizie e meraviglie della nobilissima città di Napoli“.

    Attraverso questa opera viene raccontata la tradizione dell’epoca: il travestirsi era una festa dedicata esclusivamente alla classe nobile di cavalieri, dame, duchesse e l’alta aristocrazia napoletana. Questi partecipavano a tornei, balli, caccia al toro e a ricevimenti sfarzosi presso la Corte Aragonese.

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    Intorno al 1600 qualcosa cambiò, poiché la tradizione dei vestiti di Carnevale a Napoli aveva affascinato anche la classe medio-borghese e la plebe: pescatori, macellai, pescivendoli e contadini organizzano il cosiddetto Carnevale del popolo.

    Il Carnevale più glorioso si ebbe nel periodo dei Borboni: sfilate, mascherate, carri allegorici sfarzosi invasero tutta Napoli. Soprattutto i carri erano arricchiti con vivande, cibo, salumi e venivano saccheggiati dal popolo napoletano affamato.

    Il Re Carlo di Borbone

    I saccheggi diventarono routine tanto da iniziare a provocare danni ed incidenti anche gravi; nel 1746 il Re Carlo di Borbone istituì che i carri non dovevano più percorrere le strade cittadine bensì dovevano essere allestiti nel largo di Palazzo e dovevano essere sorvegliati da truppe armate.

    Carnevale Partenopeo, storia e dintorni - CopyBlogger

    Durante i secoli XVII e XVIII i carri vennero sostituiti dal cosiddetto “albero della Cuccagna” o “palo di sapone”: questo era reso scivoloso dal sapone e il popolo aveva maggiori difficoltà ad arrampicarsi. Proprio da questo deriva l’espressione “cuccagna” che significava come “paese delle meraviglie, dei piacere e delle delizie”. A Napoli sorse quindi l’usanza, da parte del popolo, di “abbuffarsi” prima del digiuno quaresimale.

    Come non abbuffarsi d’altronde?

    I dolci di carnevale a napoli più conosciuti sono le chiacchiere e il sanguinaccio. Le chiacchiere sono dei dolci molto famosi in tutta Italia, chiamate con nomi differenti a seconda della zona. Nella versione napoletana, esse sono sottili strisce di pasta fritta ricoperte da zucchero a velo. Il sanguinaccio è invece una crema di cioccolato fondente che, in antichità, veniva preparato aggiungendo anche sangue di maiale. Ma state tranquilli, oggi questa tradizione è caduta in disuso, ed il sanguinaccio è composto al 100% di cioccolato!

    Quante sono le maschere popolari del Carnevale napoletano? Molte sono ormai dimenticate, ma un tempo queste animavano Napoli, tanto da essere divenute strettamente connesse alla città nella Commedia dell’Arte.

    Le Maschere

    Pulcinella è certamente la maschera napoletana più famosa, quella che meglio incarna l’essenza della città e dello spirito popolare; i suoi malesseri, la sua euforia, l’ingordigia, la miseria, l’ingenuità. Uno stereotipo popolare che è divenuto famoso in tutto il mondo, in cui la maschera è divenuta il simbolo dello uno scanzafatica e mangiamaccheroni e resa celebre dagli attori del calibro di Silvio Fiorillo e Antonio Petito, ispirati alle vicende quotidiane del contadino-attore Puccio d’Aniello, da cui PulecenellaPulcinella.

    Altre maschere celebri sono:

    lo «Spagnolo», che alcuni supponevano che fosse l’antagonista di Pulcinella, ovvero il Capitano spagnolo. L’appariscente maschera con spada, mantella, cappello piumato e merletti è facilmente riconoscibile e si avvicina molto allo stereotipo delle maschere della Commedia d’arte.

    il «Medico» o del «Ciarlatano del Molo» , personaggio pomposo e bislacco. Il Dottore se ne andava in giro sempre con la sua cassetta, colma degli strumenti del mestiere che utilizzava sia durante le rappresentazioni teatrali che per le dimostrazioni popolari. Simile era la maschera del «Cacciamole» o del «Cavadenti», sempre pronto ad operare, cavando i denti con una grossa tenaglia o per sbaglio, asportare tutta la mascella del povero malcapitato.

    Personaggi di spicco


    «Pasqualotto» o Pascalotto invece era una maschera ottocentesca presente tutto l’anno e non si accompagnava mai a nessun’altra maschera. La sua caratteristica principale era l’agilità ginnica con cui si divertiva a lanciare il suo lungo bastone in aria e riprenderlo (tipo majorette) oltre alla sua ambiguità sessuale: era l’ermafrodito per eccellenza.

    Nel XVIII secolo era presente la maschera di «Don Nicola» identificazione del classico avvocato napoletano, inscenato sempre da popolani o attori improvvisati. Un lontano parente di Don Nicola è la «Paglietta Calabrese» la parodia dell’uomo di legge alquanto imbranato. 

    Ancora più napoletana è la maschera di «Giangurgolo» che appare già nel 1618 personaggio della Commedia dell’Arte, che si distingue per il suo gusto delle oscenità.
    Il suo nome è composto da Gian-Gianni e da gurgolo-gorgo un chiaro rimando alla voracità e alla fame da donnaiolo.

    Ai giorni d’oggi il Carnevale tradizionale, appena descritto, rimane solo una bella storia da raccontare ai nipoti, ma voi potete sempre visitare il suo bellissimo erede: ecco dove trovare quante più informazioni possibili.

    Carnevale a Napoli 2019

    Sito del comune

  • La Nave e i Tour di Costa fascinosa

    La Nave e i Tour di Costa fascinosa

    La Nave e i Tour di Costa fascinosa: Quando giunge il momento di organizzare una vacanza spesso si rimane a corto di idee. Per provare sensazioni diverse e uscire dai soliti schemi, un’esperienza unica ed emozionante potrebbe essere una crociera. Quale soluzione migliore che partire a bordo della Costa Fascinosa, scegliendo uno tra i tanti favolosi itinerari proposti da Costa Crociere.

    Costa fascinosa: molto di più di una semplice nave da crociera.

    costa fascinosa
    È l’ormai lontano 2012 quando la Costa Fascinosa entra in servizio. Si tratta della quindicesima nave che compone la flotta di Costa Crociere. È una delle più grandi navi mercantili della marina italiana con i suoi 290 metri di lunghezza, 13 ponti e 3800 ospiti che possono alloggiare al suo interno. La Costa Fascinosa è nata per soddisfare le necessità di chiunque: single, coppie, bambini di tutte le età e persone molto più mature, potranno godere di servizi e divertimenti appositamente pensati per i loro gusti. Gli ospiti particolarmente attivi e amanti dello sport che affrontano per la prima volta una crociera, hanno spesso il timore di essere costretti ad un periodo di sedentarietà forzata. In realtà è esattamente l’opposto.
    La nave è dotata di 4 piscine tradizionali (una con copertura semovente) e di altre 5 piscine con idromassaggio. Per gli appassionati del jogging è stato realizzato un percorso attorno alla nave per allenarsi in assoluta tranquillità. A tutto questo c’è da aggiungere un campo polisportivo perfettamente attrezzato dove sfogare l’irrefrenabile voglia di sport. Anche i golfisti più incalliti non rimarranno delusi, avendo la possibilità di divertirsi provando un super tecnologico simulatore.
    Piscina Costa fascinosa
    Un meraviglioso parco acquatico situato nel centro delle nave, è stato pensato per chi viaggia con la famiglia e garantire lo svago di grandi e bambini. Mentre i figli giocheranno tra gli scivoli d’acqua, i genitori si potranno rilassare nel centro benessere Samsara: due piani per un’estensione totale di 6000 metri quadri, dove avvalersi di una palestra, terme, saune, bagno turco, sale trattamenti, solarium, piscina per la talassoterapia e un ristorante. Quando giunge la sera dopo aver magari passato l’intera giornata sulla terra ferma a visitare le bellezze locali, arriva il momento di un meritato riposo. C’è solo l’imbarazzo della scelta per decidere dove degustare un’ottima cena, magari preceduta da un aperitivo con il tramonto sull’oceano a fare da panorama. A disposizione degli ospiti ci sono 13 bar e 5 ristoranti per rispondere a tutte le esigenze. Dalla pizza 100% made in Italy, all’hamburger, per passare ad una cucina stellata con menù creati da rinomati chef: impossibile non trovare ciò che più soddisfa le proprie voglie. Il dopo cena lascia spazio a innumerevoli divertimenti: c’è chi decide di coricarsi in cabina e chi vuole scatenarsi in discoteca fino alle prime luci dell’alba. Per un passatempo meno movimentato si può decidere di assistere ad uno spettacolo teatrale oppure vivere l’incredibile esperienza del cinema 4D.

    Crociere nel Mediterraneo o un tour transoceanico: con Costa Fascinosa tutto è possibile

    Quando si decide di organizzare una crociera il primo aspetto da valutare è la zona che si intende visitare. Anche da questo punto di vista la Costa Fascinosa offre una grande varietà di possibilità. Chi desidera una meta non troppo distante e una crociera al massimo di 7/8 giorni, trova nelle destinazioni del mar Mediterraneo delle soluzioni ideali.
    ibiza tour costa fascinosa
    A seconda dell’itinerario c’è la possibilità di partenze da Savona, Napoli, Catania e Palermo. Durante il viaggio si toccheranno porti come Marsiglia, Barcellona e ritornando verso Italia, in alcuni casi è previsto il passaggio e la sosta in una delle isole Baleari. Per gli amanti dei lunghi viaggi per mare (19 giorni e 18 notti di navigazione) la Costa Fascinosa organizza un tour con partenza da Savona e destinazione le coste di Brasile e Argentina. Dopo una o due soste in città costiere spagnole (solitamente Barcellona e Malaga) il viaggio prosegue oltre lo stretto di Gibilterra. Una fermata intermedia è prevista a Tenerife per poi navigare in pieno oceano Atlantico fino a raggiungere le città brasiliane di Recife, Salvador di Bahia e Rio de Janeiro. La meta finale è l’incantevole capitale dell’Argentina Buenos Aires. Per avere maggiori informazioni basta visitare il sito di Coste Crociere e verificare, per il periodo scelto, quali siano le destinazioni disponibili.
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  • La Storia di Sant’Agata

    La Storia di Sant’Agata

    La Storia di Sant’Agata: Il culto di S. Agata è uno dei più antichi della storia cristiana ed è riconosciuto anche dalla Chiesa Ortodossa.

    Secondo le ricostruzioni storiche Sant’Agata era una giovane che visse all’inizio del III secolo durante il proconsolato di Quinziano.

    La Storia di Sant'Agata
    Le sue origini erano nobili. Le fonti narrano che proveniva da una ricca famiglia di fede cristiana, che abitava in Sicilia, probabilmente a Catania o nelle vicinanze.
    Dal “Passio Sanctae Agathae” sappiamo che suo padre si chiamava Rao e la madre Apolla, ed erano proprietari terreni e di case nella prospera provincia di Catania.
    La Sicilia come del resto le altre Provincie romane erano scenari di persecuzioni contro i fedeli cristiani.
    Agata si avvicinò alla fede intorno ai 15 anni, quando venne consacrata dal vescovo locale che gli impose di vestire il velo rosso, tipico delle vergine consacrate dell’epoca. Da alcuni dipinti storici appare raffigurata con la tunica lunga e la stola a tracolla, abbigliamento tipico delle diaconesse, che prefigura un impegno totale nel culto di Cristo.
    Secondo la tradizione godeva di una rara e stupefacente bellezza, tanto da attirare l’attenzione dello stesso proconsole Quinziano, che sulla base dell’editto di persecuzione dell’imperatore Decio, la fece portare a forza nella sua dimora, il palazzo Pretonio, con l’accusa di vilipendio alla religione di Stato.
    Qui si incrociano numerose storie popolari che la vedono fuggiasca nei luoghi poi diventati di culto, ma alla fine comunque è certo che venne fermata ed arrestata.
    L’editto era stato proclamato al fine di contenere il diffondersi del cristianesimo e prevedeva la ricerca e la tortura dei cristiani al fine di convertirli ai culti pagani.
    Giunta lì provò in ogni modo a sedurla senza riuscire nella sua impresa. Secondo la leggenda vedendo i suoi tentativi di seduzione vani, la affidò ad una cortigiana di facili costumi chiamata Afrodisia. Il suo compito era quello di rieducare la ragazza facendola partecipare alla viziosa vita di corte fatta di festini, banchetti e divertimenti immorali al fine di condurla in tentazione, rinunciando alla sua verginità consacrata a Dio. Vedendo ogni sforzo vano, Afrodisia riconsegnò la giovane a Quinziano sottolineando la sua fermezza e la sua testardaggine nel percorso intrapreso di vergine consacrata.
    Per tale motivo la punì aprendo contro di lei un duro processo in cui venne varie volte interrogata e torturata.

    Le fonti raccontano

    Che Sant’Agata si presentò al processo vestita da schiava e venne schernita per questo poiché proveniva da una famiglia nobile. La sua risposta fu epica e ribadiva con fermezza la sua volontà di essere la schiava del Padre Eterno.
    Da lì iniziò una lunga serie di soprusi e torture che la videro protagonista. Le stirarono le membra, la lacerarono con pettini di ferro, scottandola con lamine incandescenti. Questi atti osceni non la piegarono, ma al contrario sembravano rinforzassero la sua fede.
    La Storia di Sant'Agata tortureL’atto più crudele fu quello di farle strappare i seni con delle tenaglie. Nelle sue rappresentazioni spesso la santa viene raffigurata con i seni sopra ad un piatto e con delle tenaglie.
    La stessa notte del crudele gesto, ferita e dolorante nella sua cella, mentre pregava ebbe in visione S. Pietro apostolo che le veniva incontro con un bambino con una lanterna. Improvvisamente i suoi seni guarirono ed il dolore cessò.
    Il giorno seguente osservando il miracolo, il proconsole le chiese come fosse possibile tutto ciò e lei rispose che era grazie a Cristo.
    Al culmine della collera quindi, Quinziano la condannò ad essere arsa viva su un letto di carboni ardenti con punte e lamine infuocate. Al momento dell’esecuzione mentre si trovava sulla pila ardente, un forte terremoto scosse la terra e per questo motivo il proconsole la fece liberare dalle fiamme.
    Mentre le sue membra bruciavano, fu il suo velo a non prendere fuoco ed è per questo che ieri come oggi viene considerato tra le reliquie più importanti della cristianità.
    Nella storia sovente i popoli siciliani lo hanno portato ai piedi del vulcano Etna per fermare le colate di lava che minacciavano le case ed i terreni.
    Ustionata ed in fin di vita venne riportata nella sua cella dove morì poche ore dopo, intorno al 251.

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  • Dove dormire a Positano?

    Dove dormire a Positano?

    Positano è un piccolo Comune della Costiera Amalfitana, nominata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, per la sua immensa bellezza ed unicità.

    positano

    La costiera infatti presenta diversi paesi costruiti sulle rocce che finiscono il loro percorso direttamente in mare, un paesaggio mozzafiato che annovera tra l’altro numerosissimi colori che trasmettono allegria e buonumore.

    Questi comuni inoltre sono costellati di Monumenti Significativi, musei interessanti e spiagge che sembrano piccole bomboniere, vere e proprie cartoline “vive” da ammirare in tutta la loro grande bellezza.

    Altro punto forte di questa zona è certamente la cucina, che presenta piatti ottimi con primi composti da pasta(spesso fatta a mano) con vongole, cozzee frutti di mare, secondi sempre a base di pesce con fritture spettacolari e dolci tipici come la Deliziosa al Limone(altro prodotto locale di ottima qualità), le Sfogliatelle ed altri dolci ancora che sono di una bontà inenarrabile.

    Tra i comuni della Costiera Amalfitana ricordiamo certamente Sorrento,Amalfi, Vietri sul Mare, Atranie Positano, sul quale concentreremo il nostro focus.
    Positanoè un Comune  che fa del turismo la prima risorsa della propria economia, un volano in grado di trascinare un intero paese ed una zona che basa su questo settore, gran parte del proprio prodotto interno lordo.

    Dormire a Positano

    hotel ancora positano

    Sono infatti presenti diverse strutture ricettive per dormire a Positano come Alberghi, Hotel, Bed and Breakfast, Ville, Appartamenti ed altre ancora, in maniera tale da poter soddisfare l’enorme mole di richieste che giungono continuamente.

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    Segnaliamo alcune strutture come ad esempio come l’Hotel Ancora, il Residence Villa Yiara, Albergo California, Villa La Roccia-Arienzo, Hotel Villa Franca.

    Queste strutture sono tutte dotate di ogni tipo di comfort, in grado di rendere il vostro soggiorno piacevole, grazie alle piscine e le tante coccole offerte dagli albergatori del luogo.

    Inoltre quasi tutte le strutture, possono vantare una vista sul mare che regala dei panorami unici da togliere il fiato.

    Positano ospita anche una serie di eventi molto interessanti che richiamano tanti turisti, ad esempio Sfilate di Moda, diversi Campi Estivi, lo Street Food e tanti altri appuntamenti culturali di grande fascino.

    Il clima del luogo e quasi subtropicale con inverni non molto rigidi, a tratti miti, ed estati lunghe, soleggiate e calde, anche se allietate da una brezza marina che ristora gli abitanti ed i numerosi turisti che affollano il paese.

    Grazie a questo clima ed alla bellezza del territorio, Positano è sempre stato un luogo di villeggiatura tra i nomi più celebri del nostro paese, e non solo, comprese le piccolissime frazioni di Montepertuso e Nocelle,che un tempo erano raggiungibili solo a piedi tramite la lunga scalinata situata al centro del paese.

    I monumenti di interesse sono sicuramente le Torri di Avvistamento costruite per controllare le varie incursioni tentate ed effettuate dai Saraceni.

    Il nome del paese pare derivi, secondo alcuni studi e cronache catalane, da Passitano, ossia Borgo del Passo, luogo in cui si transitava, che poi con il tempo si tramutò prima in Pasitanoe poi nell’attuale Positano.

    positano il comune

    Il Comune conta circa 4000 abitanti residenti anche se, grazie al turismo, le presenze che si registrano sono sempre più numerose, con numeri record che si raggiungono nel periodo estivo.

    Positano, come già accennato, è in grado di offrire una serie di strutture ricettive davvero di ottimo livello e qualità caratterizzate, oltre che dall’efficienza, dalla professionalità e grande cortesia del personale che vi opera.

    I colori accesi, i profumi della natura e della cucina tipica del luogo, vi terranno compagnia durante tutto il vostro soggiorno.

     

  • Visitare il Vaticano: i consigli

    Visitare il Vaticano: i consigli

    Visitare il Vaticano- i consigliVisitare il vaticano: se c’è una vacanza a Roma in previsione, ci sono dei consigli in proposito che vorremmo darvi in merito a questa visita per non giungere in Vaticano in preparati.

    Come forse già saprete chi vuole entrare in Vaticano deve sottoporsi a rigidi controlli, quindi prima di entrare dovrete passare attraverso un apparecchio a raggi X che evidenzierà se portate con voi oggetti acuminati o taglienti, in questo caso vi suggeriamo di non portarli con voi (se ad esempio avete in programma un pic nic e nello zaino avete dei coltelli lasciateli sul pullman).

    Visitare il Vaticano: i consigli

    Solitamente prima dell’ingresso nel Vaticano ispezioneranno le vostre borse ed i vostri bagagli ma dovete sapere che per entrare nei Musei Vaticani non potete portare con voi zaini di grandi dimensioni (la motivazione mi pare ovvia).

    E’ bene ricordare che specialmente nelle chiese in Vaticano non sono bene accetti indumenti scollati, né magliette a maniche corte né pantaloncini corti.

    Si consiglia inoltre di portarsi dietro dell’acqua durante la visita nei monumenti del Vaticano poiché in molti di essi in estate non vi impianto di refrigerazione dunque per evitare colpi di calore si suggerisce di bere molta acqua.

    Per avere udienza dal Papa occorre recarsi a visitare Vaticano il Mercoledì o la Domenica quando si tiene l’udienza generale al pubblico in Piazza San Pietro (nella Sala delle Udienze in inverno).

    Per poter visitare più facilmente i monumenti Vaticani occorre sapere che si accede prima ai Musei Vaticani, da qui alla Cappella Sistina e da qui alla Basilica di San Pietro.

    Attenzione durante le visite nei vari luoghi perchè in alcuni (come nella Cappella Sistina) il flash è vietato!

    In ultimo se vi capita fra le mani la moneta del Vaticano (un euro un po’ diverso) non spendetelo ma conservatelo per ricordo.

     

     

  • Viaggi con Bambini, cosa portare?

    Viaggi con Bambini, cosa portare?

    Viaggi con Bambini, cosa portare?

    Viaggi con BambiniQuando si organizza un viaggio oppure un weekend fuori con la famiglia e ci sono dei bambini è importante avere cura di portare sempre determinati oggetti o prodotti che sono fondamentali quando si è fuori casa.

    Inoltre è fondamentale valutare anche il tipo di Vacanza ed organizzarsi di conseguenza, per esempio nel caso in cui ci si organizzi per una vacanza in montagna è importante avere a disposizione dei body in caldo cotone e delle copertine in pile, un cappellino ed un lenzuolo per culla da inserire sotto la copertina.

    Mentre se si va in una location di mare, cotone leggero traspirante che aiuta la pelle delicata del bebè a traspirare e non creare problematiche alla cute,Viaggi con Bambini, cosa portare? un cappellino per proteggere la testa dal sole ed una crema solare 50+ da applicare sempre, meglio se fatta con prodotti naturali.

    Oltre ai dettagli che variano in funzione della location, ci sono altri prodotti che vanno portati sempre come le asciugamani e le creme corpo e per l’igiene intima, mai utilizzare prodotti dell’hotel sulla pelle del bambino, altro farmaco che non deve mai mancare nella borsa di una Mamma è l’antistaminico da dare in caso di evenienza, come una puntura di insetto oppure febbre alta, questo è una cosa che non deve mai mancare in una borsa di una Mamma.

     

  • Le Bellezze di Napoli

    Le Bellezze di Napoli

    Si dice “Vedi Napoli e poi muori”. Forse un motivo ci sarà.

    Le Bellezze di NapoliNapoli è la città dei grandi poeti: basti pensare che proprio a Napoli sono sepolti Virgilio e Giacomo Leopardi. E’ una città ricca di magia e anche di superstizione: la tradizione narra che tra i vicoletti della città si aggira ‘o munaciello e ‘a bella ‘mbriana.

    Napoli è la città di Masaniello, ricordato per aver lottato contro l’arroganza dei potenti.

    E’ da scoprire ogni giorno: ogni pezzo della città ha qualcosa da raccontare. E le cose da raccontare possono essere infinite.napoli città
    Ma assolutamente da non perdere ci sono le bellezze di Napoli che vi faranno perdere la testa:

    Iniziando dalla famosa “Spaccanapoli“, il famoso decumano inferiore che è il polmone del centro antico ma anche una delle più importanti strade della città, riconosciuta come una delle bellezze di Napoli.

    Insieme al Decumano Maggiore e al Decumano Superiore rappresenta il progetto dell’impianto urbanistico che fu progettato in epoca greca. Spaccanapoli divenne famosa sia per i conventi degli ordini religiosi situati in quella zona sia per le case e le ville degli uomini potenti, del Medioevo e dell’Ottocento.

    Palazzo Reale di NapoliTra le bellezze di Napoli, è assolutamente da visitare, il Palazzo Reale di Napoli, che insieme alla Reggia di Capodimonte, la Reggia di Caserta e la Reggia di Portici alle pendici del Vesuvio, rappresenta una delle residenze usate dalla Casa Reale dei Borbone di Napoli durante il Regno delle Due Sicilie. Il Palazzo Reale è situato in Piazza del Plebiscito, anch’essa una delle bellezze di Napoli, ed è circondato da Palazzo Salerno, la Basilica di San Francesco di Paola e il Palazzo della Prefettura.
    Da non perdere, anche il ricco Sottosuolo di Napoli che offre percorsi ricchi di storia. Il sottosuolo, infatti, è attraversato da una rete di cunicoli,Museo del Sottosuolo di Napoli gallerie ed acquedotti, ancora visitabili; da non perdere quindi una delle bellezze di Napoli, quella della Napoli Sotterranea, Museo del Sottosuolo di Napoli, Tunnel Borbonico e le Catacombe di Napoli.
    Infine, ma non ultima, la Cappella di San Severo detta anche chiesa di Santa Maria della Pietà o Pietatella. Essa è tra i Musei più importanti di Napoli ed è situata nelle vicinanze di Piazza San Domenico Maggiore.
    La caratteristica di questa chiesa è che attualmente è sconsacrata ma ospita capolavori come il Cristo Velato, conosciuto per il suo velo marmoreo che si adagia sul Cristo morto.

  • Viaggiare Comodi in Sicilia grazie a NCC

    Viaggiare Comodi in Sicilia grazie a NCC

    Alla scoperta dell’antica Trinacria con NCC

    Viaggiare comodi in Sicilia grazie a NCC: Chi non ha mai avuto modo di visitare la Sicilia, non appena ci metterà piede si renderà conto che avrebbe dovuto farlo molto prima.
    viaggiare in SiciliaIl fascino autentico di una terra fiera e ricca di valori è qualcosa di unico e particolare che si può respirare tra i resti di quella che fu una colonia della Magna Grecia così come, passeggiando estasiati per il centro storico di Noto ammirando lo stile barocco siciliano.
    L’isola è una scoperta continua che passa dal più grande vulcano europeo ancora attivo come l’Etna che domina Catania per continuare con le splendide coste e spiagge che si trovano lungo tutto il suo perimetro.
    La Sicilia colpisce per i suoi colori, sapori, odori e per le rarefatte atmosfere che solo qui si possono incontrare.
    E’ possibile scegliere di viaggiare alla scoperta di territori anche molto differenti tra loro, in qualsiasi periodo dell’anno anche se soggiornarvi durante la bella stagione permette di godere anche di un mare ricco di località interessanti.

    Orientale, Occidentale o Gran tour, il Viaggiare comodi in Sicilia grazie a NCC

    A seconda del tempo che si ha a disposizione si può scegliere l’itinerario che maggiormente interessa il viaggiatore. Infatti, con una settimana di tempo si avrà modo di visitare o la parte Orientale dell’isola o quella Occidentale. L’ideale è quello di prevedere un soggiorno più lungo che permetta di esplorare tutta la Sicilia senza escludere alcun luogo meritevole di essere scoperto.
    Questa terra è stata lungamente dominata da molte popolazioni a partire da greci, fenici, romani, arabi, normanni e borboni e da ognuno di loro ha saputo ‘ereditare’ qualcosa in ambito di cultura, stile di vita, abitudini, gastronomia che rendono decisamente variegata la scoperta di quest’isola ospitale e sempre baciata dal sole.
    Chi decide di effettuare un tour alla scoperta della parte Orientale dell’isola, dovrà mettere in conto la visita di Taormina, le spettacolari Gole dell’Alcantara, l’ascensione sull’Etna, taormina con nccla scoperta di Catania, l’esplorazione di Ortigia ossia la parte più antica di Siracusa, la stupenda Val di Noto, il caratteristico borgo di pescatori di Marzamemi e la scoperta della Riserva naturale di Vendicari.
    La parte Occidentale è altrettanto interessante e si potranno scoprire resti archeologici, edifici rinascimentali, palazzi e chiese barocche e neoclassiche ma anche spettacolari panorami naturali. Non si può non fare tappa a Palermo e alla vicina Monreale per proseguire con Segesta, Erice, le Saline di Trapani e Marsala. Imperdibili visite sono anche quelle
    a Selinunte e ad Agrigento per terminare con Cefalù.
    Un tour di tutta la Sicilia non è nient’altro che l’unione di questi due itinerari al quale va aggiunta anche Piazza Armerina.

    Una splendida opportunità per girare la Sicilia: servirsi dell’NCC

    Giunti in Sicilia con il treno o con l’aereo, cosa risulta ideale per muoversi con disinvoltura all’interno dell’isola? Approfittare del Servizio NCC. Il Noleggio Con Conducente è il modo più confortevole per conoscere luoghi che mai avreste modo di vedere, avere suggerimenti preziosi da un driver che conosce ogni segreto che può svelarvi, ascoltare storie e aneddoti di una terra che vi coinvolgerà totalmente.
    Servirsi di un NCC significa liberarsi del problema legato alla guida e alla stanchezza che questa può provocarvi.
    Sistemati comodamente all’interno di una vettura dotata di ogni comfort con la preziosa compagnia di un professionista del volante e profondo conoscitore di ogni parte dell’isola, potrete godere pienamente di un viaggio alla scoperta di arte, storia, cultura e tradizioni di una delle più belle regioni italiane.

    noleggio con conducenteCortesia e professionalità si coniugano con un senso totale di discrezione ma anche di famigliarità che il conducente di un NCC offre ai suoi clienti che desiderano visitare la Sicilia.
    Ma anche se andrete a soggiornare in una località di mare senza alcuna intenzione di viaggiare a spasso per l’isola, potete sempre chiedere il servizio di trasferimento dall’aeroporto/porto/stazione fino alla vostra destinazione finale, evitando lo stress di prendere mezzi pubblici o di aspettare il primo taxi disponibile che, soprattutto d’estate, è un vero miraggio.

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  • Balli tipici Spagnoli, quali sono e curiosità

    Balli tipici Spagnoli, quali sono e curiosità

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    Balli tipici Spagnoli: li avete mai provati?

    La Spagna è da sempre una nazione che ha reso celebre il suo amore per la danza, la passione che viene infusa in ogni ballo e difatti i balli tipici spagnoli si sono diffusi in tutto il mondo, in particolare ne riconosciamo l’influenza in Italia ma anche nell’America del Sud. Il modo di ballare “tipico spagnolo” si diffuse rapidamente in tutta l’Europa, giungendo anche ovviamente in Italia, dove s’introdusse l’elemento strumentale della chitarra molto adoperata nella musica spagnola.

    Balli tipici Spagnoli: il flamenco

    Il flamenco è forse il più noto fra i balli tipici spagnoli. Si tratta di una combinazione di canto e danza ideata dai gitani dell’Andalusia. Il nome deriva da fiammingo, delle Fiandre, ma non se ne conosce bene il motivo.

    Balli tipici Spagnoli, quali sono e curiosità - CopyBloggerFece la sua comparsa nella vita degli spagnoli nel XIX secolo, come forma d’intrattenimento nei locali di lusso, per poi diffondersi a macchia d’olio e generare altri tipi di danza riconducibili a questa (il seriosoleares, la bulerías, l’alegrías il fandangos grandes, il cantos grandes, la malagueñas, la saetas e la siguiriyas gitanas ne sono alcuni esempi).

    La caratteristica principale di questo tipico ballo spagnolo è l’espressività e la passionalità che traspare dai movimenti ritmati, sensuali che includono battere di mani e piedi (le scarpe hanno dei tacchetti) per produrre il caratteristico rumore che accompagna la musica ed il canto.

    Balli tipici Spagnoli: la Sardana

    La sardana è meno nota del flamenco, si tratta di una danza di gruppo originaria della Catalogna (leggenda vuole che il nome derivi da Sardegna per via dell’occupazione spagnola nell’isola) e differisce molto dal flamenco che è una danza passionale e sentita; la sardana si organizza in figure che Balli tipici Spagnoli, quali sono e curiosità - CopyBloggerseguono precise regole coreografiche

    Balli tipici Spagnoli: il Paso doble

    Il paso doble al pari del flamenco è un ballo molto caliente che si svolge in coppia. I ballerini con la danza raffigurano la tradizionale corrida con atteggiamento di sfida ed uno stretto contatto.